Nella 2° conferenza della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli si è messa in rilievo la necessità e l'urgenza di agire sulla politica africana prima ancora che in quella italiana per il problema dell'immigrazione. E' un discorso analogo a quello della prevenzione di malattie o di disastri naturali. Non cerchiamo rimedi al problema, ma cerchiamo di far sì che non si verifichi.
Un'intera sessione è stata dedicata a: "Pace, sicurezza e democrazia".
"While one of the priorities should remain active conflict management to create a stable and secure environment at the national, regional, and continental levels, the intimate relationship between democracy and political stability should not be overlooked. The recent events in North Africa have shown something that we already knew from historical experience: that only democratic institutions can ensure long-term political stability.
History has taught us, however, another fundamental lesson that we have often disregarded in the past; in order to plant its roots and to be stable, democracy needs to experience economic growth. While security is a prerequisite for both long-term sustainable development and democracy, economic growth is a necessary requirement for the strengthening of newly-born democracies. From this point of view, the recent decision by the G8 to offer financial assistance to the Arab world, firstly to Tunisia and Egypt, should not only be commended, but should be followed by similar actions from other countries and international players."
Se una delle priorità dovrebbe rimanere la gestione dei conflitti per creare un ambiente stabile e sicuro a livello nazionale, regionale e continentale, lo stretto legame tra democrazia e stabilità politica non dovrebbe essere ignorato. I recenti avvenimenti in Nord Africa hanno mostrato qualcosa che noi abbiamo imparato dalla storia: che solo le istituzioni democratiche possono assicurare una stabilità politica a lungo termine.
La storia ci ha insegnato, comunque, un'altre lezione fondamentale, che in passato abbiamo spesso ignorato: per radicarsi e per stabilizzarsi, la democrazia necessita della crescita economica. Mentre la sicurezza è un prerequisito sia per lo sviluppo sostenibile a lungo termine sia per la democrazia, la crescita economica è un prerequisito necessario per il rafforzamento delle democrazie appena nate. Da questo punto di sìvista, la recente decisione da parte del G8 di offrire un sostegno finanziario al jmondo Arabo, principalmente alla Tunisia e all'Egitrto, non dovrebbe soltanto essereessere lodata, ma dovrebbe errere seguita da iniziative simili da parte di altri Paesi e di rappresentanti internazionali.
Le Nazioni Unite si propongono di assicurare la democrazia in 128 Paesi, come riportato su un video ufficiale dellìiniziativa: "One day on earth", e supportano un'elezione ogni due settimane per garantire liste elettorali attendibili e credibili.
Se nella 1° che nella 2° conferenza della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli si è conferita molta importanza al ruolo del regionalismo, tanto da farlo essere il punto focale per la risoluzione dei problemi di sviluppo in Africa, anche Obama, in uno dei suoi primi discorsi di presentazione, aveva ammesso che l'America non può risolvere i problemi del mondo da sola e aveva dichiarato che fosse pronta a guidare il cambiamento, perché la democrazia non può essere imposta dall'esterno.
Questo concetto è stato espresso, il 15 e il 16 Ottobre, anche in occasione delle "Giornate del lIbro politico a Montecitorio".
Sappiamo bene, però, che la democrazia non è esente per sua natura da possibili degenerazioni; è sufficiente che il popolo si disinteressi alla politica per ché si possa instaurare un potere nei fatti oligarchico ed egoistico. Per questo è importante tenere sotto controllo le rivoluzioni che si richiamano alla democrazia.
Per lo stato della democrazia in Africa:
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