L’esistenza delle Caritas diocesane e delle Autorità indipendenti significa che esse svolgono funzioni legate alla carità e all’amministrazione della vita economica e civile, che lo stato non svolge. Ciò implica alcune conseguenze, quali le seguenti:
1.] lo stato si fa sostituire nella funzione della carità. Soggetti non statali sono più efficienti dello stato nella carità. Esiste la povertà, cioè lo stato tollera l’esistenza della povertà. Se lo stato provvede alla carità [e quindi ne tollera l’esistenza], ciò può significare che la determinazione della carità è sotto l’influenza della politica, e poiché lo stato è sostituito dalle Caritas, cioè non vi provvede, ciò potrebbe significare che tale influenza sia dannosa. 2.] la stessa considerazione vale per le Autorità indipendenti: la loro esistenza significa che il governo a determinazione politica è negativo, e quindi va sostituito.
Tutto ciò equivale a una svalutazione dello stato, del governo, della politica, perché è come se si intendesse che:
1.] lo stato tollera la povertà e la politica crea danni nella carità. 2.] la politica è indatta nelle funzioni delegate alle Autorità indipendenti.
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