La destra si è unita, diventando un grosso contenitore elettorale. La sinistra pare destinata a rimanere all’opposizione se non si unisce in qualche modo con l’estrema sinistra, per cui il PD non pare possa essere considerato la piena continuazione dell’Ulivo. L’UDC è attendista, ma la sua responsabilità è gravosa per le sorti della democrazia. L’UDC fa questo calcolo. Da una lato entrare nel PDL significherebbe ridurre il ruolo dei suoi vertici. Ma l’aspetto grave è che se l’UDC entra nel PDL (oltre forse a perdere qualche elettore) la forza della destra sarebbe così grande da minare il bipolarismo in Italia. Questo aspetto fa pensare che non si possa concepira la democrazia senza scontro tra destra e sinistra. L’idea, avanzata dal Prof. Andrea Riccardi, che sia possibile in Italia un terzo polo (l’Unione di Centro), contraddice tale visione. Intanto, si sottolinea che a abbandonare Prodi non fu la sinistra di Bertinotti, ma due centristi (Mastella e Dini). Per cui non ho compreso la volontà punitiva di Veltroni verso l’estrema sinistra. Se il PD ha pensato si poter raggiungere da solo il 50% non ha forse sbagliato, ma bisogna fare i conti con l’altra variabile della politica italiana, cioè la Lega, che ha sottratto voti alla sinistra. Gli operai si sono fatti leghisti, anche perché essi si sentono insidiati dagli immigrati, e non hanno profonde radici culturali tali da sentirsi legati identitariamente al comunismo e al socialismo. E’ stata la loro una scelta di convenienza, che ha portato il PD a interrogarsi su un possibile “PD del Nord”. Intanto Berlusconi si propare a una grande vittoria alle europee, per il fatto che agisce e pensa anche come la sinistra, ed assume un atteggiamento “messianico” che ha una forte presa su un popolo che cerca forti riferimenti. Il PD è stato costruito dalla storia, non dalle idee, e poiché dal punto di vista delle idee non riesce a ritrovare se stesso, scommette sull’anti-berlusconismo, ma ciò non va del tutto bene, perché la nuova politica di Berlusconi è destinata a “piacere” al maggior numero di italiani. Una destra che si comporta come la sinistra e presta con il suo ottimismo il fascino della ricchezza, rischia di rubare alla sinistra i suoi voti, perfino forse anche quelli degli operai che hanno votato la Lega. E’ dimostrato che l’operaio prova verso l’imprenditore un atteggimento/sentimento ambivalente: amore e odio. Se dovesse prevalere in essi il senso di una protezione paternalista da parte di Bersusconi, la sinistra sarebbe finita. Essa deve ritovare se stessa con le idee (come ha detto Parisi), e agire con saggezza politica (secondo Prodi).
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